Gallicchio-Vetere (Copia)

Sentiero Belvedere - Punto 3 Arrivo

Mappa

Sentiero

Distanza Percorso

3,2 Km

Altitudine

Min 611 m - Max 738 m

Sentiero Belvedere - Punto 3 Arrivo

ll sentiero “Belvedere” fa parte di un più lungo  sentiero individuato nel catasto della rete escursionistica regionale come  GAL 01 CENTRO ABITATO – GALLICCHIO VETERE, e  parte dalla Chiesa del Carmine per arrivare all’area archeologica di Gallicchio Vetere, ricadendo per l’intera lunghezza in aree di RETE NATURA 2000 E NELLA PERIMETRAZIONE DEL PARCO NAZIONALE DELL’APPENNINO LUCANO.
Il punto panoramico permette di scoprire suggestivi scorci sulla Valle dell’Agri e le Timpe di Sant’Oronzo, mentre l’orizzonte è dominato dalle  cime del Monte Alpi e del Raparo.
A circa 950 mt  dal punto dove ci troviamo, sorgeva Gallicchio Vetere, e che secondo la tradizione sarebbe stato distrutto dai Saraceni.
Nell’ambito del programma di indagine sui centri fortificati delle Valli dell’Agri e del Sinni, avviato dalla Soprintendenza archeologica della  Basilicata in collaborazione con diversi studiosi ed Università ( 1987),è  stata  eseguita  nell’area di Gallicchio Vetere una prima campagna di scavi. Da  questa prima indagine ,si è attestato la presenza di un insediamento indigeno lucano ( IV e III A.C. ), influenzato dalla cultura greca.
Una leggenda, tramandataci in numerosi manoscritti, narra che un pastore locale guidò i Saraceni, capitanati da Orlando, per un passaggio segreto (l’attuale Scaliell’ d’Orlando in contrada Piagge), permettendo così il saccheggio e la distruzione dell’abitato di Gallicchio Vetere.
Zona ricca di fauna e flora, ricordiamo la presenza del capovaccaio, rapace dall’aspetto inconfondibile ; il Capovaccaio è noto  anche con il nome di “avvoltoio degli egizi”.  Altezza fino a 70 cm e peso nell’ordine dei 2 kg,  può raggiungere un’apertura  alare pari a 165 cm. Il piumaggio è prevalentemente bianco – esclusivamente negli esemplari adulti – con penne remiganti nere,  che risultano particolarmente visibili durante la fase del volo. Mentre i giovani si distinguono bene per il loro piumaggio ancora scuro, più difficile è riconoscere i sessi: nel maschio è presente attorno agli occhi una striscia nerastra.

L’area SIC Murge di S.Oronzo è compresa interamente nel bacino del fiume Agri. Il sito, di importanza comunitaria, comprende i balzi di San Oronzo, spettacolari pinnacoli conglomeratici alti più di cento metri, formatisi per effetto dell’erosione del fiume agri che nel tempo ha dato origine ad una spettacolare gola che ricorda gli scenari del gran canyon americano. Come una vera e propria porta d’accesso, questo scorcio di Lucania da il benvenuto ai visitatori che giungono nel parco dalla costa Ionica, offrendo loro un fantastico biglietto da visita. La straordinarietà del Sic Murgia di San Oronzo sta nel fatto che al suo interno si susseguono molteplici ambienti che lo rendono una delle aree a maggiore biodiversità del parco. Lo scenario è mozzafiato. Qui un’escursione di trekking permette di passare dalle rive dell’Agri, ricche di vegetazione ripariale alle pendici limitrofe ricoperte da boschi quercini, fino a una estesa foresta di sempreverdi. Anche la fauna è molto ricca: ci si può imbattere in numerose specie a rischio di estinzione (Lontra, Grifone, Capovaccaio, Lupo Appenninico). Un luogo magico del Parco dell’Appennino Lucano. Un incantesimo della Natura tutto da vivere.

La possibile convivenza tra Natura ed Uomo, tra Ignoto e Conoscenza, tra Bellezza e Materialità
E’ il momento in cui l’uomo deve chiedersi se riuscirà ad amare la Terra ,senza queste bellezze selvagge.

(Mappa della distribuzione italiana della specie).